Twenty years of waiting
Mar. 5th, 2022 12:24 amStiles Stilinski ha venti’anni.
È un ragazzo dalla lingua intelligente e la mente acuta, con un adorabile naso all’insù e grandi occhi color nocciola contornati da ciglia lunghe e scure.
Le sue labbra gonfie hanno una strana fissazione orale che le porta ad avvolgersi costantemente intorno a qualcosa quando è sovrappensiero e ha dita lunghe e affusolate.
È alto, ha spalle larghe e fianchi stretti.
La sua pelle pallida e facilmente arrossabile è puntecchiata da piccole costellazioni di nei.
Nonostante questa lunga lista di pregi, Stiles ha vent’anni ed è ancora dannatamente e tristemente vergine.
E no, l’unica sega che era riuscito a strappare a Danny Malehani quando il ragazzo si era lasciato col suo fidanzato storico ed era stato abbastanza demoralizzato e ubriaco al Jungle da accettare le sue avance, non contava.
I tentativi di corteggiamento da parte di Stiles non erano mancati di certo, sia durante il liceo che i suoi primi due anni di college.
Probabilmente spendere metà di questo tempo sbavando dietro Lydia Martin, fantasticando sul loro futuro con tre bambini, un cane e una casa dalla staccionata bianca, non aveva giocato a suo favore.
Stiles era stato talmente disperato a un certo punto, circondato da amici che erano riusciti a trovare il loro altro significativo, che aveva addirittura pensato di provarci con Greenberg.
Ovviamente era stato un pensiero fugace di breve durata, a nessuno interessava Greenberg.
Stiles si era risparmiato l’umiliazione di andare al ballo scolastico del liceo da solo soltanto perché Cora Hale aveva avuto pietà di lui.
La ragazza nemmeno era stata interessata a partecipare all’evento, ma stanca di sentirlo lamentarsi al riguardo e in nome della loro solida amicizia, aveva accettato di accompagnarlo.
Non era stata una notte tanto brutta alla fine.
Lui e Cora si erano anche baciati a un certo punto della serata, seduti insieme sulle gradinate del campo di lacrosse, mezzi alticci della vodka che Cora aveva rubato a Jackson Wittermore.
La ragazza aveva un promettente futuro da criminale.
Erano finiti con lo scoppiare a ridere l’istante successivo in cui le loro labbra si erano separate e si erano ripromessi che non ci avrebbero mai più riprovato.
Stiles e Cora erano nati a pochi giorni di distanza, le loro madri erano andate al liceo insieme e fino a un certo punto dell’infanzia i due avevano fatto il bagnetto senza domandarsi se fosse imbarazzante mostrare i propri genitali all’altro.
Baciarla era stato come baciare la propria sorella.
Se doveva essere onesto con se stesso, Stiles avrebbe invece voluto baciare Derek, il bello e tenebroso fratello maggiore di Cora.
Dannazione, avrebbe dato qualsiasi cosa in suo possesso per farsi sbattere contro un muro da quell’ammasso di muscoli e sopracciglia minacciose che era Derek Hale.
Scott amava ripetere che le sue reiterate cotte non corrisposte per persone fuori dalla sua portata non erano salutari.
Forse il suo migliore amico non aveva tutti i torti, ma era un pensiero su cui Stiles non amava soffermarsi.
Quando si era trasferito a Stanford con Scott per frequentare il college, Stiles era stato sicuro che si sarebbe liberato della sua verginità nel giro di un semestre.
Non fraintendetelo, non era uno di quei maschi bianchi cis che considerava perdere la verginità un vanto sociale.
Semplicemente voleva davvero tanto fare sesso e smettere di fare affidamento sulla sua fidata mano destra per l'appagamento sessuale.
Con tutte le feste delle confraternite e la marea di persone nuove che non lo catologavano come 'lo strambo figlio dello sceriffo', avrebbe avuto finalmente la sua occasione.
Invece erano passati velocemente due anni.
Stiles stava tornando a casa per la pausa invernale, un borsone sulla spalla e la sua verginità proprio dove era stata quando aveva salutato suo padre a Settembre.
Stava borbottando un monologo carico di indecorosa autocommiserazione, quando andò a sbattere contro un muro di mattoni in pieno aereoporto.
"Amico, non piantarti in mezzo alla strada." Si lamentò sonoramente, massaggiandosi il naso dolente.
"Dovresti stare attento a dove vai." Rimproverò una scorbutica voce familiare.
Stiles sbatté le palpebre stupito, riconoscendo finalmente il suo interlocutore.
"Derek!"
Oh santa merda.
Il ragazzo si era lasciato crescere la barba!
"Che ci fai qui?" Chiese, cercando di ignorare le immediate colorite fantasie che il suo cervello iniziò ad elaborare.
"Tuo padre mi ha chiesto di passare a prenderti perché doveva coprire un turno in centrale." Spiegò Derek, togliendogli il borsone dalla spalla.
"Posso portarlo." Protestò Stiles immediatamente, arrossendo imbarazzato.
Derek scrollò le spalle avvolte dalla giacca di pelle.
"Probabilmente sarai stanco per il viaggio. Non è un problema."
"Non sono stanco." Stiles mise il broncio.
"Stiles, zitto e cammina."
Stiles alzò gli occhi al cielo.
"Prepotente." Brontolò a bassa voce, seguendolo ubbidientemente verso la macchina.
Riuscirono a litigare per solo metà del viaggio di ritorno a Beacon Hills.
Un ottimo record per loro che avevano sviluppato la capacità di essere in disaccordo su tutto.
C'era un motivo se Stiles non aveva mai seriamente preso in considerazione di tentare di entrare nei pantaloni di Derek da quando aveva realizzato di avere una cotta per il ragazzo.
A Derek non stava simpatico.
Lo considerava il fastidioso amico della sua sorellina e lo dimostrava apertamente ogni volta, punzecchiandolo, prendendolo in giro o trascinandolo in un acceso battibecco.
La loro equazione era impossibile.
O almeno così aveva creduto fino a quel giorno.
"Ti va di uscire?"
Stiles si immobilizzò sul sedile.
"Eh?"
"Vuoi uscire con me?" Ripeté Derek, evitando il suo sguardo mentre parcheggiava dietro l'incrociatore nel vialetto di casa Stilinski.
"Uscire?"
Stiles doveva star fraintendo qualcosa, perché non c'era modo nell’universo che Derek intendesse uscire come in un appuntamento.
“Ti prego, non renderlo più difficile.” Derek sembrò afflosciarsi sul sedile. “Se vuoi dire no, fallo. Non me la prenderò. Ma non prendermi in giro facendo finta di non star capendo che ti sto invitando ad un appuntamento.”
“Frena, frena, frena.” Stiles si contorse sul sedile per voltarsi verso il ragazzo. “Tu. Derek Hale. Il single più sexy di Beacon Hills… Mi stai invitando a un appuntamento?”
L’altro ragazzo sospirò in un misto di affettuoso divertimento e frustrazione.
“È quello che sto provando a fare almeno.”
“Perchè?”
“Che diavolo significa perchè?”
“Perchè vorresti uscire con uno come me? Ti sei visto?!”
“Perchè ho una cotta per te da anni.” Confessò di getto l’altro, sorprendendolo fino a farlo ammutolire. “E Laura e Cora hanno preso in ostaggio il mio berretto da baseball preferito, minacciando che non l’avrei più rivisto se non ti avessi chiesto di uscire quando fossi tornato.”
Stiles doveva a Laura e Cora un cesto di frutta di ringraziamento.
“Quindi lo fai solo per il tuo berretto?” Punzecchiò scherzosamente, sporgendosi sul sedile attratto dall’adorabile broncio spuntato sul viso dell’altro. “Valgo così poco?”
Derek lo sorprese per la seconda volta nella giornata, chiudendo la distanza tra loro per baciarlo.
“Vali molto più di quel maledetto berretto.” Dichiarò Derek quando si allontanò. “Ma sarei felice se potessi avervi entrambi.”
Stiles sorrise maliziosamente, accarezzandogli una guancia barbuta.
“È suonato davvero sporco alle mie orecchie.”
“Credo di poter organizzare qualcosa che coinvolga te, il berretto e la totale assenza di vestiti, se accetti di venire a cena con me domani sera.” Offrì allusivo Derek, sporgendosi per cercare di rubare un altro bacio.
Stiles laciò scivolare le dita tra i morbidi capelli di Derek, strattonandoli gentilmente quand’ebbe bisogno di riprendere fiato.
“Questo si chiama ricatto, signor Hale. Mi piace.” Dichiarò scherzosamente, muovendo le sopracciglia in un modo stupido.
Derek sbuffò una risata alle sue buffonate.
“Ti passo a prendere alle sette.”
“Non vedo l’ora.”
Stiles camminò a tre metri da terra per il resto della giornata.
“Figliolo, stai bene?” Chiese Noah quella sera quando tornò a casa e trovò suo figlio con uno sciocco sorriso stampato sulla faccia che preparava la cena.
“Mai stato meglio.” Rispose il giovane.
Vent’anni di attesa sarebbero valsi totalmente la pena per la chance di fare sesso con Derek.