L'incubo del futuro
Mar. 26th, 2022 08:44 amCOWT-12 SESTA SETTIMANA - M5
PROMPT: Drago
NUMERO PAROLE: 559
VALUTAZIONE: Gialla
AVVERTIMENTI: /
NOTA: Post canon au
Vax schivò la grossa coda puntuta del drago rosso, rotolando di lato per evitare la zampa di quello blu.
“Qualcuno può uccidere questo stronzo?” Urlò con veemenza.
Il suo braccio destro penzola al fianco in un'angolatura sbagliata.
“Cosa credi stiamo cercando di fare da circa un’ora?” Ringhiò Percy, scaricando un intero caricatore della sua pistola nel tentativo di abbattere almeno una delle due bestie alate.
“Probabilmente fargli il solletico.” Sbuffò Vex scocciata, notando che né le sue frecce né le pallottole di Percival riuscivano a penetrare la corazza dei due nemici.
Il drago rosso possedeva una corazza impenetrabile a qualsiasi arma e quello azzurro era in grado di controllare le correnti d’aria, trasformando le frecce di Vex in mille innocue scheggioline e le pallottole di Percival in una pioggia di coriandoli metallici.
Eliminare un drago era già stato difficile una volta, combatterne quattro contemporaneamente sembrava un’impresa impossibile.
“Di cosa diamine è fatta la sua pelle?” Sbraitò il pistolero ricaricando l’arma, ignorando il sangue che colava dalla sua fronte.
Sperava che il resto del loro gruppo sgangherato se la stesse passando meglio contro i loro rispettivi nemici.
“Non ne ho idea, ma ne ho le palle piene.” Dichiarò Vax dopo l’ennesima lama che si spezzò tra le sue mani.
“Abbassatevi!” Strillò Pike in avvertimento.
Percy e Vax evitarono di essere colpiti da un’ascia rotante fatta di luce per un soffio.
“Devi uccidere i draghi, non noi!” Ricordó la mezz'elfa incoccando una freccia.
“Lo farei, se si decidessero a morire!” Ribatté l’altra, tornando al proprio combattimento per aiutare Keyleth e Grog.
Il mezzogigante sembrava reggersi a malapena in piedi, grondando sangue da una serie incalcolabile di ferite.
L'elfa innalzò una barriera di radici per proteggere se stessa e il compagno da una fiammata.
"Grazie." Ringraziò esausto Grog.
Pike corse prontamente al suo fianco per cercare di curarlo.
"Scanlan, fa qualcosa!" Ordinò perentoria Vax, richiamando il bardo fermo al margine della battaglia.
"Non startene imbambolato!" Sollecitò il fratello.
"Scanlan!"
Lo gnomo si svegliò di soprassalto, ansante.
Era solo un sogno, fortunatamente.
Lode agli dei.
Scanlan si passò una mano sul viso, tergendo il sudore freddo che gli imperlava la pelle.
L'incontro con i quattro draghi, fratelli di quello che lui e i suoi compagni avevano ucciso, doveva averlo preoccupato più di quanto avesse dato a vedere.
O forse era stato qualcosa che aveva mangiato la sera prima a scatenare i suoi incubi.
Lo gnomo si mise a sedere nel letto, conscio che probabilmente non sarebbe riuscito a rimettersi a dormire facilmente.
La verità, se fosse stato onesto con se stesso, era che in fondo al cuore temeva che in un inevitabile futuro scontro, pensava sarebbe stato inutile.
Aveva dato prova di potersela cavare, di essere un valido elemento del team, ma era ancora quello meno utile a conti fatti in battaglia poiché era facile privarlo dei suoi poteri e quindi della sua forza d'offensiva.
Almeno questo pensava quella parte di sé che nascondeva sotto la maschera da sfrontato altezzoso sciupafemmine.
Il bardo prese il suo liuto, lo accordò accuratamente e iniziò a suonare, lasciando che il potere della musica lenisse le sue più profonde e inconsce paure.
Nelle sei stanze di fianco alla sua, altrettanti eroi erano afflitti dai loro tormenti interiori e lo ringraziarono mentalmente per quel piccolo implicito conforto.