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 COWT-12 QUINTA SETTIMANA - M4

PROMPT: Polyamore

NUMERO PAROLE: 4287

VOTO: Arancione

AVVERTIMENTI: Relazione poly/Incest

NOTA: Au


Trasferirsi non era stata una decisione facile per i fratelli Hale.  

C'erano stati litigi lunghi settimane, cose da imballare, scatole da trasportare, il contratto d'affitto da disdire e molti saluti da fare. 

Ma Laura era stata irremovibile.

Avevano bisogno di cambiare aria.

Dopo la morte di Peter, nulla li teneva legati al luogo in cui erano nati. 

La città era solo un lugubre promemoria di tutto quello che avevano perso.

Altrove avrebbero avuto nuove possibilità e magari pensare al futuro senza i loro cari non sarebbe stato così angosciante. 

Il sole non era ancora sorto quando il primo cliente della giornata entrò nella caffetteria in cui Derek aveva iniziato a lavorare da meno di una settimana.

Il ragazzo indossava una felpa rossa quasi accecante, un paio di jeans strappati su un ginocchio, una maglietta con la stampa dello scudo di capitan america e portava uno zaino dall’aspetto vissuto e pesante appeso a una spalla. 

Ciondolò a destra e a sinistra ad ogni passo arrancando nel negozio come uno zombie. 

Derek temette a un certo punto che stesse per collassare al suolo.

“Caffè.” Gemette il giovane, afflosciandosi contro il bancone. 

“Come lo preferisci?” Domandò Derek meccanicamente.

“Nero. Come il mio umore questa mattina.” Brontolò l’altro. 

Derek nascose il suo piccolo sorriso divertito voltandosi verso la macchina per il caffè.

La porta della cucina si aprì e l’altro ragazzo di turno con Derek - un tipo dal viso cherubico ma con un carattere tutt’altro che angelico - fece il suo ingresso, accompagnato da un vassoio di fragrante pasticceria appena sfornata.

“Wow, Stiles. Sembri una merda.” Commentò confidenziale il suo collega, squadrando l’altro adolescente. 

“Vaffanculo, Isaac.” Sbuffò il cliente, alzando una mano per fargli il dito medio. “Avresti lo stesso aspetto se fossi venuto alla festa di ieri sera.”

“Tipo misero e distrutto?” Punzecchiò l’altro, sistemando le paste nella vetrinetta. “Quanto hai bevuto?” 

“Non lo so. Ho perso il conto dei bicchieri a un certo punto della serata.” Ammise amaramente Stiles. 

"Vuoi qualcos'altro oltre al caffè?" Chiese Derek, posando la tazza di fronte al viso del ragazzo.

L'adolescente finalmente realizzò la sua presenza e lo fissò con due grandi occhi da bambi, sbattendo le lunghe ciglia scure. 

"Tu sei disponibile?" Ammiccò ridicolmente.

Derek alzò gli occhi al cielo.

"Sono 2,75$." Rispose professionalmente, ignorando il tentativo di flirt. 

Il ragazzo pagó, rosso in viso, uscendo dalla caffetteria con la coda tra le gambe, cercando di ignorare le risatine divertite del suo amico. 


*** 

Stiles aveva diciannove anni, guidava una jeep azzurra malconcia, frequentava il college locale - anche se gli sarebbe piaciuto andare a Berkeley - e odorava di frutta secca, fiori d'arancio e ozono.  

Ordinava sempre e solo caffè, a volte nero se era particolarmente assonnato, altre volte con l'aggiunta di una quantità di zucchero che faceva cariare le zanne di Derek alla sola vista.  

Non possedeva un filtro cervello-bocca, conosceva non solo tutto il personale ma anche buona parte dei clienti abituali che frequentavano la caffetteria e tifava i Mets. 

Queste furono alcune delle cose che Derek scoprì del ragazzo durante i suoi viaggi mattutini. 

Per questo fu alquanto confuso quando uno Stiles, con un paio di occhiali da nerd e un berretto di lana, si presentò una mattina chiedendo un latte macchiato al caramello, puzzando di menta, liquirizia e biancospino. 

Il ragazzo quel giorno lo guardò a malapena e non provò nemmeno una delle sue usuali banali battute per abbordarlo. 

Ma il dettaglio più strano fu quando Erika, la ragazza di turno quella mattina, lo salutò chiamandolo Stuart, chiedendogli come procedeva la programmazione della nuova app a cui stava lavorando. 

"Pensavo ti chiamassi Stiles." 

Il giovane sollevò un sopracciglio verso di lui, studiandolo dall'alto in basso con aria di supponenza. 

"Stiles è mio fratello gemello." Chiarí, prendendo un sorso dal suo bicchiere. "E tu devi essere il nuovo assunto per cui ha una cotta."

"Proprio lui." Confermò Erika con un sorriso predatorio. 

Derek le lanciò un canavaccio. 

"Potresti cortesemente rifiutare le sue avance una volta per tutte la prossima volta che lo vedi?" Chiese severamente Stuart. "Sta diventando imbarazzante ascoltarlo struggersi su di te."

Derek si accigliò.

Era abituato ad essere sessualizzato, a venticinque anni e dopo aver vissuto a New York, lavorando in locali notturni per pagarsi il college, ci aveva fatto il callo. 

Sapeva di essere di bell'aspetto, possedeva degli specchi a casa e la genetica Hale non aveva mai sfornato un erede che non fosse meno che attraente. 

Tranne nel caso del cugino di sua madre, Nicholas. 

Con lui i geni del lupo mannaro non erano stati gentili e gli avevano donato una peluria talmente folta e consistente da fargli guadagnare il soprannome di cugino Itt

Derek aveva subito ogni genere di approccio, dal più tranquillo o leggermente molesto, a quello più aggressivo e persistente, che era stato poi costretto a fermare, ricordando a chiunque fosse che non era solo un bellimbusto dalla mascella squadrata e il fisico atletico, ma una persona con un cervello e dei diritti.

Diritti che riguardavano anche il poter rifiutare o meno.  

Stiles non stava realmente infastidendo Derek. 

Anzi, se Derek avesse dovuto essere onesto con se stesso, il giovane lo incuriosiva. 

Dopo i primi ridicoli approcci fallimentari, il ragazzo aveva tentato di instaurare una vera conversazione con lui, cercando di conoscere i suoi interessi e domandandogli come si stesse ambientando in città, quando apprese durante una conversazione con Isaac che Derek e le sue sorelle si erano trasferiti da poco a Beacon Hills. 

Il giorno dopo si era anche presentato con un regalo di benvenuto per tutti loro. 

Era stato un gesto molto apprezzato da Laura, che aveva preso immediatamente in simpatia il ragazzo anche senza averlo mai incontrato e ora tormentava Derek con domande riguardo il suo nuovo amico. 

Stiles non stava semplicemente cercando di infilarsi nei pantaloni di Derek, lo stava corteggiando

O almeno ci stava provando. 

Sembrava sincero nel suo interesse, era spontaneo nell'esprimerlo e se si rendeva conto di star attraversando una linea con le sue domande - alle quali il più delle volte Derek aveva risposto vago o a monosillabi - faceva immediatamente un passo indietro, scusandosi per essere stato stupido o invadente. 

Derek segretamente trovava adorabile come Stiles scherzasse che sarebbe stato magnifico e un evento paragonabile a un miracolo quando sarebbe riuscito finalmente a farlo sorridere un giorno, dal momento che Derek aveva sfoggiato solo il suo costante cipiglio sul viso ad ogni sua nuova visita.  

Se da un lato Derek era abituato da tempo ad essere trattato al pari di un oggetto da conquistare - e il più delle volte questo potesse andargli bene, visto il suo repertorio di relazioni fallimentari e disastrose, che lo avevano condotto alla ferrea decisione di non stringere legami con la prima persona gentile di turno, limitandosi al sesso occasionale - dall'altro non era più avvezzo all'essere trattato come una persona che valesse la pena di conoscere. 

Stiles nel suo piccolo, con il suo flirt maldestro, lo stava facendo sentire importante. 

Perciò l'atteggiamento derisorio di Stuart nei confronti dei sentimenti sinceri del fratello lo infastidì. 

"Non sono affari che ti riguardano." Rispose duramente. 

Stuart lo studiò per un lungo istante.  

"Almeno questa volta Stiles sembra non essersi lasciato abbindolare solo da un bel faccino." Dichiarò, salutando Erika con un cenno prima di andarsene con un sorrisetto soddisfatto dipinto sulle labbra. 

Derek passò il resto della giornata con la sensazione di aver superato una sorta di test. 


***

Derek sbatté le palpebre perplesso, fissando Stiles e un altro ragazzo identico a lui, ma che non era suo fratello Stuart, chiedendosi se fosse stato colpito da qualche sorta di maleficio che lo stava facendo vedere doppio. 

O se non ricordasse di aver sbattuto la testa. 

Il ragazzo aveva un buon odore, identico in tutto e per tutto a quello di Stiles, tranne che per una nota di limone. 

"Stai bene amico?" Domandò Stiles, sventolando una mano davanti al viso del ragazzo palesemente sotto shock.

"Credo tu lo abbia rotto." Rise Isaac da dietro il bancone. "Non era pronto a conoscere il terzo gemello Stilinski."

Derek si riscosse. 

"Terzo gemello?" 

Stiles annuì con un gran sorriso. 

"Ho due fratelli." Spiegò. "Hai già conosciuto Stuart." Disse, storcendo il naso infastidito. Evidentemente non gli andava molto a genio che suo fratello si fosse intromesso nei suoi affari. "Lui è Adam." Presentò, circondando le spalle del fratello con un braccio. "È lo sportivo del trio."

L'altro ragazzo, che differenziava dal fratello solo per il taglio di capelli portati rasati corti, alzò gli occhi al cielo. 

"Vorrei ricordarti che anche tu giochi a lacrosse." 

"Abbiamo bisogno di ruoli definiti così che le persone abbiano un'idea di quale fratello hanno davanti." Dichiarò solennemente Stiles. "Stuart è chiaramente il geek, per via degli occhiali e il suo amore per la tecnologia e l'anima da asociale un po' snob. Tu sei lo sportivo, perché giochi a lacrosse e potresti parlare per ore di baseball."

"Anche tu puoi parlare per ore di baseball." Fece notare Isaac mentre preparava un cappuccino per l'unico altro cliente presente a quell'ora. 

"Dettagli! Adam può sicuramente battermi in questo." 

"Vero." Confermò Adam. "Tu mi superi nel parlare di fumetti e serie TV."

"Per questo io sono quello nerd e carino."

"Carino?" Punzecchiò Derek, trattenendo a stento un piccolo sorriso divertito. 

"Certo, sono chiaramente quello più affascinante." Si pavoneggió il ragazzo.

Il suo darsi arie un chiaro modo di nascondere la sua mancanza d'autostima. 

Se avesse davvero creduto in quello che asseriva, non avrebbe cosparso così tanto sarcasmo in ogni parola che lasciava le sue labbra. 

"Siete praticamente identici." Evidenziò l'altro. 

"Ma io vesto meglio questo corpo. Vuoi dirmi che non mi trovi attraente?" Scherzò Stiles, muovendo ridicolmente le sopracciglia. 

Fu in quel momento che Derek si trovò di fronte a un fatidico bivio. 

La battuta di Stiles gli dava due scelte: poteva ammettere di trovare interessante il ragazzo - oltre che attraente, perché Derek non era cieco e Stiles era bello, con il suo viso dai lineamenti delicati e il fisico slanciato da twink - accettando così le sue avance, oppure poteva mentire e vedere se, una volta ricevuto il rifiuto, Stiles avrebbe continuato o meno a fargli la corte, dimostrando di essere seriamente interessato. 

Le sue sorelle lo rimproveravano di avere la tendenza a lasciarsi sfuggire le opportunità che avrebbero potuto renderlo felice. 

Non lo faceva intenzionalmente. 

In passato non era stato un buon giudice del carattere e aveva ricevuto diverse pugnalate e certe ferite non guarivano mai del tutto. 

Aveva ancora troppo timore nel fidarsi nuovamente di qualcuno.

Le sue insicurezze erano il motivo per cui era ancora single, preferendo gli incontri occasionali alle relazioni.

Era molto più facile andare in un locale e aspettare che qualcuno dimostrasse interesse per lui, seguendolo poi a casa se avesse avuto voglia di scopare.  

Ma era avvilente svegliarsi la mattina dopo con la consapevolezza che la persona nel letto a fianco a lui fosse un estraneo. 

Iniziava a sentirsi solo. 

Anche il suo lupo era triste per la mancanza di un compagno. 

Prendendo un profondo respiro, decise di osare.

"Penso tu sia abbastanza carino." 

La reazione che ricevette dal ragazzo valse totalmente la pena. 

Il viso di Stiles avvampò di rosso e i suoi occhi si spalancarono comicamente in un'espressione di puro sconcertato stupore. 

"Io… emh…" Farfugliò il giovane, aprendo e chiudendo la bocca come un pesce lesso. 

Suo fratello gli diede una gomitata nel fianco in un chiaro incitamento a lasciar uscire qualsiasi cosa stesse provando a dire. 

"Ti andrebbe di uscire con me?" Sputò fuori Stiles di getto. 

Fu così sincero e genuino che Derek accettò senza neanche pensarci. 

"Mi piacerebbe." Rispose.

Si scambiarono i numeri per accordarsi in seguito sul dove e il quando, poi Adam ricordò al fratello che, se non si fossero dati una mossa, avrebbero fatto tardi a lezione. 

"Ci vediamo." Salutò Adam, facendo un occhiolino d'intesa a Derek prima di trascinare suo fratello fuori. 

"Cazzo Adam! Ha detto sì! Uscirò con Derek!" 

"Ho sentito. Ero lì mentre accettava." 

Derek rise, captando lo stralcio della loro conversazione fuori dalla caffetteria prima che salissero in macchina. 

Quella sera tornò a casa sorridendo come uno sciocco.

Le sue sorelle lo tormentarono per tutta la settimana, cercando di scoprire il motivo del suo improvviso buonumore, ma Derek fu ostinato nel non rivelarlo. 

Era il suo prezioso segreto. 

Il suo primo appuntamento con Stiles fu eccezionale. 

Andarono al cinema, scegliendo un pessimo film che finirono a commentare spietatamente, rischiando quasi di essere cacciati quando iniziarono a ridere sguaiatamente per un orribile effetto di CGI. 

Mangiarono nel posto preferito di Stiles, dove il ragazzo si perse in un elogio sulle loro patatine ricce per circa mezz'ora e quando Derek lo accompagnò a casa, Stiles lo salutó con un rapido bacio sulle labbra che gli fece venire le farfalle nello stomaco. 

Stuart e Adam fischiarono dalle finestre delle loro camere, prendendo in giro il fratello mentre rientrava in casa. 

Quella notte, quando si coricò a letto, Derek si lasciò sperare che forse avesse finalmente trovato la persona giusta con la quale poter essere felice. 

Non aveva ancora idea del guaio in cui si era appena cacciato e del turbine di eventi e penosi sentimenti che ne sarebbero conseguiti. 


***


Derek e Stiles si frequentavano da tre mesi.

Avevano avuto la loro giusta buona dose di appuntamenti e momenti calienti, anche se non avevano ancora fatto sesso.

Non che non volessero, ma era difficile per loro avere casa libera e entrambi concordavano su quanto fosse scomodo il sesso in auto. 

Derek aveva conosciuto lo sceriffo Stilinski una delle sere che aveva riaccompagnato Stiles a casa. 

L'uomo gli aveva stretto la mano educatamente, ricordandogli che possedeva una pistola e sapeva come usarla se avesse mai ferito suo figlio. 

Derek non dubitò per un secondo che fosse serio nella sua minaccia. 

Laura e Stiles ebberro un imprinting immediato quando finalmente si conobbero.  

Derek sospettava che segretamente tramassero la conquista del mondo nelle loro chat. 

Persino Cora, quella più caratterialmente simile a Derek e schiva con gli estranei dopo l'incendio, adorava il ragazzo.  

Stiles sembrava adattarsi perfettamente alla vita di Derek. 

Il ragazzo non andò nemmeno fuori di testa quando scoprí che Derek era un lupo mannaro. 

Accadde in una situazione alquanto imbarazzante, che sarebbe diventata un bel aneddoto per i loro figli, se mai ne avessero avuti. 

Erano nel bagno della caffetteria, Stiles era passato a trovare Derek per un saluto veloce prima di andare a lezione. 

Derek pensava che il ragazzo avrebbe semplicemente ordinato il suo solito caffè, magari scambiato due chiacchiere con lui e poi lo avrebbe salutato con un bacio a stampo sporgendosi sul bancone prima di andarsene.

Invece Stiles si era sporto sul bancone con un ghigno cospiratorio, sussurrandogli di seguirlo in bagno.

Tutto il buon senso e la professionalità di Derek erano andati a farsi benedire quando Stiles si era leccato le labbra allusivamente.  

Lo aveva seguito in un batter di ciglia, incurante del sorrisetto consapevole di Erika che si era fatta avanti a sostituirlo al bancone. 

Stiles si era inginocchiato tra le gambe di Derek nell'istante in cui l'altro aveva chiuso la porta, intenzionato a dargli il miglior blowjob della sua vita.

Ed era riuscito nel compito. 

Il lupo mannaro aveva perso il controllo durante l'orgasmo, lasciando che i suoi artigli ferissero la spalla di Stiles sulla quale si stava appoggiando per evitare di cadere a causa delle sue gambe traballanti. 

Derek era quasi fuggito via, tremante per la  colpa. 

Stiles lo aveva afferrato per la vita, aggrappandosi a peso morto per impedirgli di scappare, rassicurandolo che non era spaventato da lui - essendo già a conoscenza del soprannaturale per via di Scott - e che la ferita era a malapena un graffio.  

Derek era stato così sollevato che aveva quasi pianto. 

Pensava che nessuno lo avrebbe mai accettato per la sua natura. 

Ma dopotutto, nessuno lo aveva neanche mai saputo. 

Non era qualcosa che raccontavi in giro. 

Non era sicuro. 

L'unica persona ad aver mai conosciuto il segreto della famiglia Hale l'aveva anche quasi completamente distrutta. 

Stiles raccontò più tardi a Derek come Scott venne morso da un alpha canaglia quando erano ancora al liceo e come lui e i suoi  fratelli lo avessero aiutato sin da allora. 

Gli narrò alcune delle migliori avventure del suo sconclusionato branco, di come ogni membro ne fosse entrato a fare parte e gli illustrò i ruoli che ricoprivano. 

Scott aveva raggiunto lo status di alpha dopo lo scontro contro un Darach.

Stiles e Adam erano divenuti i suoi emissari. 

Una stravaganza che il branco ne possedesse due, ma la scintilla racchiusa nei ragazzi sembrava funzionare correttamente solo quando erano insieme.

Uniti, i due fratelli erano in grado di lanciare incantesimi che sembravano capaci di sfidare qualsiasi legge cosmica. 

Singolarmente, erano a malapena sufficienti per manovrare la cenere di montagna e creare delle barriere.

Stuart - l'unico privo di doti magiche del trio e anche l'ultimo dei tre fratelli a voler essere coinvolto nel generale casino sovrannaturale - era l'incaricato all'hacking da quando Danny si era trasferito. 

Isaac, Boyd e Erika erano stati anche loro morsi dall'alpha selvaggio - prima che i cacciatori lo abbattessero - e furono omega finché non accettarono Scott come loro alpha. 

Processo difficile che comportò diversi incidenti di percorso e molta diplomazia da parte di Stiles e Adam. 

Anche Lydia e Jackson vennero morsi nello stesso periodo, ma invece di trasformarsi, una risvegliò i suoi poteri da banshee e l'altro si tramutò in un mostro lucertola.  

Liam era l'unico vero beta di Scott, morso in circostante che gli avrebbe raccontato un'altra volta.

Derek fu impressionato dalle storie. 

In seguito, Stiles organizzò un incontro ufficiale tra i due branchi, onde evitare che la presenza di due alpha creasse problemi di competizione per il territorio. 

Laura e Scott suggellarono un'alleanza e i due branchi continuarono la loro tranquilla convivenza. 

Tutto sembrava perfetto per una volta nella vita di Derek. 

Ciò che il lupo mannaro non avrebbe mai immaginato però, quando aveva iniziato ad uscire con Stiles, era che potesse sviluppare dei sentimenti anche per i suoi due fratelli. 

Sentimenti che andavano ben oltre la semplice simpatia o amicizia. 

Stuart era schietto ma riservato, restio a mostrare le proprie emozioni e ferocemente protettivo verso le persone a cui teneva.

Persone che inclusero anche Derek a un certo punto.  

Un giorno un wendigo attaccò il lupo mannaro mentre stava correndo nella Riserva e quello dopo rimpianse amaramente la sua decisione. 

Il fatto che non fosse capace di lanciare incantesimi come i suoi fratelli non significava che fosse indifeso.

Usava solo mezzi più creativi. 

Adam invece era molto simile a Stiles, ma al contrario di suo fratello aveva maggiore confidenza in se stesso. 

Spiritoso, gentile e premuroso, esprimeva il suo affetto in maniera tattile. 

Derek non disdegnava le sue attenzioni, seppur provasse imbarazzo a riceverle di fronte a Stiles o qualcuno dei loro amici. 

Anche il suo lupo interiore sembrava apprezzare i tocchi casuali e gli abbracci di Adam.  

A preoccupare Derek davvero era la sensazione di completezza che avvertiva solo quando era in compagnia di tutti e tre. 

Non riusciva ad evitare di sentirsi tremendamente a disagio per i sentimenti che stava covando per i tre gemelli Stilinski. 

Era così a disagio che a un certo punto pensò di lasciare Stiles perché si sentiva come se lo stesse tradendo in qualche modo. 

Prima di fare qualche idiozia, decise di chiedere consiglio a Laura.

"Perché non esci con tutti e tre?" 

Derek si accigliò. 

"Perché non è giusto."

"E chi lo dice?" Laura si sdraiò di fianco a lui sul letto. "Se sta bene a tutti non vedo dove sia il problema." 

Vedendolo poco convinto dalle sue parole, Laura decise di fargli un esempio. 

"Ricordi lo zio James?"

Derek aveva un vago ricordo di questo zio con un forte accento straniero, che portava loro caramelle che facevano frizzare la lingua quando veniva in visita.  

"Quello che veniva a trovarci ogni tanto dalla Svezia?" 

"Proprio quello." Confermò Laura. "Lo zio James aveva una moglie e un compagno. Avrebbe sposato anche lui, se solo la poligamia non fosse illegale."

Laura gli passò una mano tra i capelli, rassicurandolo come faceva sua madre da piccolo. 

"Non è inusuale per i lupi avere relazioni poliamorose. Tantomeno lo è per gli esseri umani." 

Il lupo nascose il viso nell'incavo del collo della sua alpha, cercando conforto. 

"Parla con loro, Derek. Sii sincero e aprigli il tuo cuore. È la scelta migliore." Consigliò Laura. 

Derek non aveva idea di dove avrebbe trovato il coraggio di confessare il suo tormento interiore ai tre ragazzi, ma sapeva che Laura aveva ragione. 


***


Derek gemette, rotolandosi nel letto per nascondere la faccia nel cuscino.

Svegliarsi con un'erezione, dopo aver avuto un sogno sporco su Stiles e i suoi due fratelli, lo faceva sentire un pervertito.

Doveva assolutamente parlare con Stiles, Stuart e Adam o sarebbe morto di vergogna continuando di questo passo. 

L'occasione perfetta gli fu offerta proprio dai tre ragazzi che lo invitarono a casa loro per vedere un film. 

"Dobbiamo parlare." Sbottò Derek, seduto sul divano con Adam premuto su un fianco, Stiles sull'altro e le gambe di Stuart stese in grembo. 

Tre paia di occhi lo fissarono. 

Adam sembrava deluso, Stiles terrorizzato e Stuart in procinto di elaborare un omicidio. 

"Possiamo andare di sopra." Propose nervosamente Stiles, iniziando ad alzarsi. 

Derek lo fermò, afferrandogli delicatamente un polso. 

"Ho bisogno di parlare con tutti e tre." 

I tre gemelli si scambiarono uno sguardo confuso.

"Qual è il problema?" Chiese Stuart, tirando Stiles in un abbraccio protettivo quando si risedette. 

Derek prese un profondo respiro. 

"Credo di provare dei sentimenti per qualcun altro oltre Stiles."

Silenzio.

Derek tenne lo sguardo basso, rigido come una tavola di legno. 

"E questo qualcuno chi sarebbe?" Domandò Adam con tono calmo. 

Il lupo mannaro deglutì pesantemente.

"In realtà sono due persone." Chiarí. "E sono in questa stanza."

Ecco fatto, il gatto era fuori dal sacco.

Di nuovo silenzio. 

Sembrò passare un'eternità prima che qualcuno parlasse di nuovo. 

"Derek." 

Una mano gentile si posò sulla sua spalla.

Derek esitò a sollevare lo sguardo, ma un'altra mano lo spinse dolcemente sotto il mento per invitarlo ad alzare la testa.

Stiles lo stava guardando con concentrazione,  come se fosse un enigma da risolvere. 

"Sei innamorato di noi tre?" 

"Sì." Ammise colpevolmente. 

"Da quando?"

"Da un po' di tempo, credo." Iniziò a spiegare il lupo. "Ne ho preso coscienza solo ultimamente però. Da quando il mio lupo ha iniziato a riconoscervi tutti come miei."

"Che intendi dire?" 

"Vi sentite tutti come se foste i miei compagni."

I tre gemelli, avendo studiato da cima a fondo la storia e i costumi dei licantropi, sapevano di cosa Derek stesse parlando. 

I compagni erano considerati una sorta di anime gemelle nel mondo dei licantropi. 

Erano partner di vita ideali.

Due entità che formavano un legame basato sul perfetto equilibrio. 

Il lato lupo riconosceva istintivamente l'individuo con le caratteristiche che lo completavano e l'umano stringeva un legame basato sulla fiducia e il rispetto. 

Legame che non doveva per forza essere sessuale. 

La relazione tra due compagni poteva essere totalmente platonica.

"E voi due?" Stiles si rivolse ai due fratelli. "Provate qualcosa per lui?"

Sia Adam che Stuart distolsero lo sguardo, arrossendo. 

Quel gesto una conferma più chiara di qualsiasi

Stiles prese a torturarsi il labbro, rinchiudendosi nei propri pensieri per elaborare le informazioni in suo possesso.

Guardò Derek, ricurvo su se stesso come un cane bastonato.

Conoscendolo si stava dando la colpa di tutta la situazione, quell'idiota di un martire, quando il suo unico errore era stato quello di incontrarli tutti e finire per innamorarsi di ognuno di loro. 

Stiles capì allora di aver mancato tutti i segnali che avrebbero potuto fargli capire che anche ai suoi fratelli stava accadendo lo stesso. 

Oppure inconsciamente non se ne era preoccupato.

"Quindi… che si fa?"

Stuart fece spallucce. 

"Proviamo ad uscire tutti insieme e vedere come va? Non sarebbe la prima volta che condividiamo qualcosa." Suggerì Stuart con un commento ironico. 

"Non è la stessa cosa, Stuart." Lo riprese Adam. 

"Potrebbe essere complicato." Considerò Stiles. 

"È complicato solo se lo rendi tale." Ribatté Stuart. 

Stiles sospirò, passandosi una mano nei capelli con frustrazione. 

"Tu che vuoi fare?" Domandò direttamente a Derek. 

"Io vorrei provare." Rispose sinceramente l'altro. 

"Oh, fanculo! Va bene, proviamoci!" Esclamò Stiles decisivo, arrampicandosi in grembo al lupo. "Se c'è la possibilità di essere tutti felici, tanto vale rischiare." 


***

Derek sbadigliò, strofinandosi un occhio. 

L'orologio sul comodino segnava le 04:23. 

Doveva alzarsi per andare al lavoro.

Aveva promesso ad Erika che avrebbe coperto il suo turno di mattina oggi per permetterle di recuperare qualche ora di sonno. 

La ragazza non stava dormendo molto da quando aveva avuto un bambino. 

Il lupo mannaro si districò dal mucchio di arti in cui era aggrovigliato, disattivando la sveglia e alzandosi per fare la doccia prima di andare a lavorare. 

"Torna a letto." Richiamò una voce impastata dal sonno dal letto quando tornò in camera per vestirsi. 

"Non posso. Devo andare al lavoro." Rispose Derek dispiaciuto. 

Tre diversi lamenti arrivarono dalle coperte. 

Derek sorrise, posando un bacio su ognuna delle teste che facevano capolino dalla trapunta. 

"Ci vediamo più tardi." Salutò.

Prima di uscire dalla stanza lanciò un'ultima occhiata ai tre ragazzi che riempivano il suo letto. 

Stuart era aggrappato contro la schiena di Stiles come un koala, Adam si stava lentamente spostando per riempire il posto lasciato vuoto da Derek tra le braccia di Stiles. 

Il lupo mannaro sorrise. 

Finalmente non si sarebbe mai più svegliato da solo. 

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