Il premio più prezioso di tutti
Apr. 5th, 2022 12:58 am![[personal profile]](https://www.dreamwidth.org/img/silk/identity/user.png)
COWT-12 SETTIMA SETTIMANA - M4
PROMPT: Harry Potter
NUMERO PAROLE: 901
VALUTAZIONE: Gialla
AVVERTIMENTI: /
NOTA: Raccolta
L’idea di assistere alla finale della Coppa del Mondo di Quidditch fu di Stiles.
“Consideralo un regalo di compleanno.” Dichiarò il giovane Auror, baciando la guancia barbuta del suo ragazzo.
“Il mio compleanno è tra quattro mesi.” Ricordò Derek, nascondendo un sorriso mentre stringeva nella mano il proprio biglietto per la partita.
“Per allora avrò pensato a qualcos’altro da darti per festeggiare.” Alluse l’altro, facendogli l’occhiolino.
Derek roteò gli occhi e poi lo strinse in un abbraccio, baciandolo fino a togliergli il respiro.
Adorava quell’idiota.
Stavano insieme da anni ormai, ma solo recentemente avevano iniziato a godersi la piena libertà della loro relazione.
Jennifer era morta.
Peter stava scontando la sua pena ad Azkaban.
Voldemort era stato finalmente sconfitto per sempre.
Harry Potter aveva vinto sul male nella battaglia di Hogwarts e il mondo magico poteva finalmente tirare un meritato respiro di sollievo.
E seppur lentamente, il Ministero della Magia stava iniziando a vagliare leggi per i diritti dei magi e delle streghe licantropi.
Che fossero essi nati o morsi.
Derek e le sue sorelle avrebbero potuto camminare per le strade a testa alta, senza più doversi preoccupare di nascondersi.
Certo, i bigotti che li credevano mostri fuori controllo sarebbero sempre esistiti.
Ma almeno adesso non sarebbero stati messi in gabbia a vista o soppressi come bestie.
Parte del merito di questo enorme cambiamento era dovuto a Stiles.
Da quando era divenuto Auror, iniziando a lavorare nel Dipartimento di Difesa contro le Arti Oscure, aveva fatto della lotta per i diritti dei licantropi uno dei propri obiettivi di vita.
Insieme ad Allison, portavano avanti una campagna per l’uguaglianza che stava prendendo sempre più consensi.
I due giovani erano determinati a concedere alle prossime generazioni un posto sicuro all’interno della comunità magica.
Troppi licantropi avevano combattuto al fianco del Signore Oscuro solamente perché non avevano avuto altra scelta che schierarsi dalla sua parte.
Troppe vite erano state perse nella battaglia.
Era giunto il momento di commemorare il sacrificio dei caduti ricostruendo e imparando dai propri errori.
Stiles teneva per mano Derek, trascinandolo su per le scale dello stadio.
“Muovi quel culo peloso, Derek. La partita sta per iniziare!”
“Di chi è la colpa se siamo in ritardo?” Brontolò l’altro, seguendolo obbedientemente fino ad uno degli ultimi anelli.
Avevano perso tempo nella loro tenda a fare ‘voi sapete cosa’ con le loro ‘bacchette’.
A nessuno dei due dispiaceva aver quasi rischiato di perdere l’inizio della partita.
“Eccoli!!” Gridò eccitato Stiles, acclamando l’ingresso della prima squadra.
I sette giocatori dell’Irlanda sfrecciarono attraverso una proiezione della loro mascotte saltellante, la quale si dissolse in una cascata di scoppiettanti scintille colorate.
Il capitano fece un numero pazzesco a cavallo della scopa, venendo lodato con un applauso generale.
“Sei pronto a perdere, dolcezza?” Scherzò Stiles, sistemandosi la sciarpa grigio-verde al collo.
Sulle guance aveva due piccole bandiere dipinte degli stessi colori.
Anche Derek ne aveva una sulla guancia sinistra, ma di colori differenti.
Non era tipo da indossare abbigliamento da tifoso.
Stiles lo sapeva bene.
Ma questo non lo fermò dall’insistere finché il lupo mannaro gli concesse di pitturargli una guancia.
“Non venire a piangere da me quando ti faremo il culo.” Ribattè Derek, sentendo in lontananza col suo fine udito il sibilo dell’aria che precedeva l’arrivo della seconda squadra.
Kingsley Shacklebolt fece un breve discorso, raccomandandosi di assistere a un gioco pulti e augurando ad entrambe le squadre buona fortuna.
Le due squadre rivali si posizionarono nel campo e al fischio del via si scatenarono come api impazzite dietro la pluffa, schivando i bolidi che minacciavano di disarcionarli.
I due cercatori schizzarono immediatamente alla ricerca del microscopico boccino.
Derek e Stiles tifarono spingendosi spalla contro spalla giocosamente.
“Ti manca?” Domandò diversi goal dopo Stiles, seguendo con lo sguardo uno dei due cercatori rincorrere la sua preda.
Derek alzò un sopracciglio, disorientato.
“Cosa?”
“Il quidditch.” Chiarì l’altro. “Saresti potuto diventare un campione se la vita non fosse stata una tale stronza con te.”
Derek si appoggiò alla sbarra di metallo di fronte a lui, soppesando la domanda.
“È una parentesi di vita che ho archiviato.” Ammise sincero e senza rimpianti.
Una volta il sogno era stato quello di diventare il miglior cercatore del mondo.
Era un giovane promettetente e di talento, che aveva amato lo sport e la sana competizione.
Avrebbe voluto rendere orgogiosa la propria famiglia e vederla sedersi in tribuna per fare il tifo per lui.
Ma era stato molti anni fa.
Un braccio di Stiles lo strinse in vita.
“Avrei fatto il tifo per te.” Assicurò il mago con un caloroso sorriso.
“L’ultima volta che ho giocato mi hai fatto la linguaccia dagli spalti di Serpeverde.” Ricordò con nostalgico affetto il lupo mannaro.
“Avevo dodici anni, Derek!”
“Undici.” Corresse l’altro. “E mi sopportavi a malapena.”
Stiles alzò gli occhi al cielo.
“Questo non è vero.”
Derek si chinò verso le labbra carnose del compagno per baciarlo.
“Sono felice che le cose siano cambiate da allora.”
“Non farmi arrossire, Sourwolf. Il rosso sta male con i colori della mia squadra.” Brontolò Stiles imbarazzato.
Derek sbuffò una risata, tornando a prestare attenzione alla partita.
Le loro mani si trovarolo sulla balaustra di metallo, intrecciandosi.
Qualsiasi squadra fosse stata annunciata come vincitrice il giorno dopo dalla Gazzetta del Profeta, non aveva importanza.
Derek e Stiles avevano già vinto il premio più prezioso di tutti.