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COWT-12 SETTIMA SETTIMANA - M4

PROMPT: Harry Potter

NUMERO PAROLE: 830

VALUTAZIONE: Verde

AVVERTIMENTI: /

NOTA: Raccolta


La stazione di King’s Cross era caotica.

Un formicaio brulicante di vita, pieno zeppo di babbani e maghi in quel periodo dell’anno.

Muoversi con un pesante carello ricolmo di bagagli, facendo lo slalom tra la massa di gente che frenetica correva verso i treni in partenza, non era un compito facile. 

Ma Stiles fortunatamente non era solo nella faticosa impresa. 

Con suo padre a guidarlo, raggiunse rapidamente l’ingresso del binario 9 e ¾, fissando ansioso il muro di mattoni di fronte a loro.

Due ragazzi, che dall’aspetto dovevano essere fratello e sorella, si lanciarono con uno svolazzar di sciarpe colorate verso il pilastro, scomparendo oltre di esso. 

“Vedrai che Hogwarts ti piacerà.” Assicurò Noah Stilinski, stringendo rassicurante la mano sulla spalla del figlio.

Stiles si aggrappò al pesante carrello, annuendo nervosamente. 

Roscoe, il vecchio gufo mezzo matto di sua madre, si agitò nella gabbietta argentata.

Il giovane mago chiuse gli occhi, prendendo la rincorsa. 

Quando quell’estate Stiles ricevette la lettera da Hogwarts, fece i salti di gioia.

Finalmente avrebbe imparato a lanciare incantesimi, creare pozioni, trasmutare cose, ma soprattutto non sarebbe più stato un escluso, come lo era nella piccola cittadina di babbani in cui viveva da sempre. 

Si sarebbe fatto degli amici, avrebbe dimostrato di poter essere uno studente brillante e un giorno sarebbe diventato un famoso Auror come suo padre. 

Stiles aveva impresso a fuoco nel cuore lo sguardo di puro orgoglio che quella giornata entrambi i suoi genitori gli avevano rivolto. 

Ora però, dopo che le condizioni di sua madre erano peggiorate per la maledizione che l’affliggeva da tempo ormai, andare ad Hogwarts comportava per Stiles più un dovere che un piacere.

Hogwarts era fonte di conoscenza e credeva di trovarvi una cura.  

Noah stava facendo di tutto per scovare un rimedio per spezzare la tremenda maledizione che lentamente stava distruggendo la sua adorata Claudia. 

Aveva smosso mari e monti, fatto appello a qualsiasi privilegio la posizione di Auror comportasse, chiesto favori, ma finora nessuno dei suoi sforzi aveva prodotto un risultato.

Le condizioni di Claudia si stavano aggravando e lei diventava con il passare dei giorni sempre più assente e instabile

Un eco della meravigliosa strega e amorevole madre che era. 

Mentre faceva shopping con suo padre a Diagon Alley, Stiles si ripromise di frugare in ogni libro della biblioteca di Hogwarts.
Anche quelli della fantomatica sezione proibita

La paura delle ripercussioni di trasgredire le regole non era minimamente paragonabile al terrore di perdere sua madre.

Se necessario, sarebbe andato direttamente da Albus Silente. 

Il potente stregone e preside della più rinomata Scuola di Magia e Stregoneria del mondo, colui che aveva combattuto contro Il Signore Oscuro, avrebbe sicuramente saputo come aiutarlo.

O almeno è quello che in cuor suo ardentemente sperava. 

Stiles trasalì appena superando il muro magico che conduceva al treno a vapore per Hogwarts.

Streghe e maghi si agitavano eccitati sul binario, chi salutando i familiari, chi abbracciando gli amici da cui erano stati separati durante l’estate.  

Suo padre lo aiutò a caricare il baule, Roscoe e il resto delle sue cose nella carrozza bagagli, poi Stiles fu trascinato in un abbraccio stritolante quando giunse l’inevitabile momento dei saluti. 

“Ricordati di scrivere.” Si raccomando amorevolmente il genitore.

“Certo papà.” Rispose Stiles, sfoggiando un perfetto falso sorriso di repertorio. 

In alcun modo lo avrebbe fatto preoccupare. 

Suo padre aveva già abbastanza problemi a cui pensare. 

Stiles salì sul treno per cercare un posto a sedere, studiando incuriosito ogni singola carrozza che superava nel processo.

La maggior parte dei vagoni sembrava già essere al completo. 

Cori di risate e sventolii di bacchette ronzavano tutto intorno a lui. 

Tentò di entrare in una carrozza occupata da quelli che sembravano primini come lui, ma uno di questi si alzò e con un ghigno strafottente lo spinse fuori, dichiarando velenosamente che non avrebbero condiviso l’aria con la feccia. 

Mezzosangue. Lo apostrofarono i suoi compagni.

Stiles li odiò immediatamente e pregò di non ritrovarsi nella loro stessa casata. 

Contrariamente a quello che quegli stupidi potevano pensare, non era un mezzosangue.

Entrambi i suoi genitori erano praticanti magici e sua madre discendeva da una famiglia molto antica. 

L’insulto non lo toccava minimamente, ma odiava quella cerchia di streghe e maghi snob che si sentivano superiori al resto della popolazione magica vantandosi del loro retaggio. 

Stiles sbuffò, fermandosi per sbirciare dalla finestrella di una delle poche porte chiuse del corridoio, riconoscendo i due ragazzi che lo avevano preceduto sul binario quella mattina.

La ragazza indossava i tipici colori di Grifondoro, l’altro quelli di Tassorosso. 

Lei doveva essere all’ultimo anno, mentre l’altro sembrava poco più giovane. 

Stiles notò che a parte i due sedili occupati da loro, il resto dei posti sembrava libero. 

Facendosi coraggio, allungò una mano tremante verso la maniglia. 

Il ragazzo si girò verso di lui prima che riuscisse ad aprire completamente la porta, folgorandolo con uno sguardo omicida.

Stiles ritrasse prontamente la mano, voltandosi rapidamente per fuggire. 


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